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La Nave dei Folli

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Lunedì 16:00 trending_flat 17:00

In Who Wrote the Book of Life? la storica americana Lily Kay mostra come il concetto di codice genetico sia il prolungamento della metafora occidentale del “Grande Libro della Natura”. Erede della cultura biblica, la scienza newtoniana concepisce la matematica come un linguaggio universale che basterebbe decifrare per comprendere e padroneggiare l’ordine naturale. Dunque, introducendo il termine di codice per rappresentare il mondo fisico-chimico della trasmissione dell’eredità, i fondatori della biologia moderna in un certo senso perpetuano la metafisica del “Libro”, con la differenza che ora si tratta di decodificare quello della Vita.

Con la famosa scoperta di Watson e Crick nel 1953 il modello informatico entra ufficialmente nel campo della biologia. Il concetto d’informazione genetica proposto dai due ricercatori è preso direttamente dalla cibernetica e da Shannon, anche se in modo teoricamente assai vago; questa importazione concettuale, oltre ad accentuare l’erosione delle frontiere tra vivente e non vivente, contribuisce a estendere al vivente la logica del controllo cibernetico. Secondo Kay, nel periodo del dopoguerra il codice genetico diventa il centro metaforico di comando e controllo degli esseri viventi, e l’idea di un codice di trasmissione dell’informazione genetica non è estranea al contesto politico militare in cui nasce. Ricordiamo che un numero importante di tecnici e ricercatori sono stati mobilitati durante la guerra per mettere a punto sistemi in grado di decifrare i codici di comunicazione del nemico. Il legame tra questa logica di difesa militare e il modello informatico adottato da Watson e Crick, appare in modo ancor più chiaro nell’importante contributo del fisico americano di origine russa George Gamow allo sviluppo della biologia molecolare.

Affascinato dalla scoperta di Watson e Crick, nel 1954 Gamow tenta di decifrare il codice genetico. Partendo dal postulato che esiste un preciso codice di corrispondenza tra i nucleotidi e gli amminoacidi, «si getta sul codice genetico come si trattasse di attaccare un codice nemico.» (Irène Jami, “Le parfum militaire du code génétique”, n° speciale La science et la guerre di La Recherche, 2002, p. 99) Nonostante lo scacco effettivo di Gamow, parecchi storici hanno sottolineato l’importanza dei suoi lavori di decrittaggio matematico nell’elaborazione concettuale del codice genetico. Riportando il concetto di codice genetico a un linguaggio che può essere decifrato, Gamow ha contribuito a far penetrare la logica del controllo militare nel cuore del vivente, non a caso ha effettuato le sue ricerche adoperando il computer del noto centro di ricerca nucleare di Los Alamos.

Questi primi tentativi di decrittaggio del codice genetico sono il preludio al progetto “Genoma Umano” e alla bio-informatica. Introducendo concetti come quello di programma genetico o di cibernetica microscopica, negli anni Sessanta François Jacob e Jacques Monod apriranno ancor più la strada a questa fusione concreta tra scienze della vita e informatica.


La società cibernetica globalizzata che procede verso l’inevitabile naufragio

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La Nave dei Folli squadra





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