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L'Ora Illegale

L’Ora Illegale #163

micAlex - Mungotoday25/09/2025 21 4

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    L’Ora Illegale #163 Alex - Mungo


Giovedì 25 settembre
NYC. Prima metà degli anni ’70.
Un tempo lontano e perduto abitato da personaggi raccontati ancora oggi come divinità mitologiche. Una ciurma di pirati irrispettosi dell’autorità, un po’ pazzoidi un po’ cialtroni, sicuramente assai tossici. La “terra di mezzo” in cui convivevano teppisti e intellettuali, puttane, preti spretati, artisti visionari e travestiti. Alcuni nomi? Alan Vega, Debbie Harry, Ramones, Richard Hell, Lidya Lunch, Patti Smith, Tom Verlaine, James Chance, Arto Lindsay, New York Dolls… Di questa ciurma di artisti pittoreschi Willy De Ville ne è stato il Capitan Uncino. Sguaiato, provocatorio, a tratti volgare, troppo romantico per abbracciare l’etica e la sonorità del Punk Rock ma abbastanza delinquente per girarci assieme. Eccentrico, stridente, contraddittorio. Un artista incredibile capace di scrivere canzoni e ballate poetiche, suonare rock&roll, musica latina, blues… La sua band, i Mink De Ville, negli anni ’70 è stata la resident band più longeva al CBGB. Suonavano praticamente tutte le sere come titolari o turnisti di chi passava al locale.
Poi la vita e un pezzo di successo l’ha portato altrove: Londra, San Francisco, New Orleans dove alla fine si è fermato. Aggiungendo il grasso che cola e la merda calda della Black Music alla sua produzione artistica come solo quella città cosmopolita e variopinta può fare.
Oggi presentiamo questo artista raramente citato nelle cronache della prima stagione del Punk Rock americano. Addirittura talvolta denigrato che invece, a nostro giudizio, ha avuto e continua ad avere nonostante la sua prematura morte, cose da dire e farci ascoltare.
Il “crossover” ottimale racchiuso in una sola persona: punk, rock&roll, black music, blues, ballate folk, musica latina, pop… un caleidoscopio di suoni e contaminazioni assolutamente stupefacente.

 

 

L'ora illegale puntata 163

 


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