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Simone e Cinzia

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Gli Artigiani Degli Interstizi Immagine Programma

Gli Artigiani Degli Interstizi

Martedì 27 febbraio. Barbara + Laurie = RESPIRO Incipit : "ADDIO VENEZIA Non ci tornavo da molti anni a Venezia. Mi ricordo ancora la prima volta, in gita scolastica. Mia madre aveva a fatica messo insieme i denari perché potessi andarci."   Due nuovi banditi si uniscono alla banda: Cinzia Laganà  e Simone Capula con un nuovo programma: GLI ARTIGIANI DEGLI INTERSTIZI OVVERO IL TEATRO ALLA RADIO. Iniziamo con una […]



Simone Capula regista, lavapiatti e casalingo. Secondogenito di Aurelio (operaio Fiat) e Maddalena (casalinga), può reputarsi orgogliosamente, un vero esemplare di Razza Baracchina made in Turin.
Intraprende la carriera teatrale per amore (di una compagna di scuola) e per non dover andare a lavorare a Mirafiori.
Il lavoro teatrale lo appassiona perché gli permette di viaggiare e leggere, pagato poco, ma pur sempre pagato.
Dodici anni fa abbandona il “rutilante e nauseabondo” mondo del teatro per ritirarsi a fare il casalingo e ogni tanto imbastire un Racconto Teatrale che presenta di salotto in salotto.
Durante il lockdown reincontra Cinzia Laganà, antica collega di sventure teatrali presso il Teatro Tascabile di Bergamo, mettono in scena Vermi Inermi, con le scenografie di Claudio Fade Fadda. Questi tre “loschi individui” fondano il Collettivo Teatro NO.
Nomen Omen, infatti ora si dedicano alla Radio.

Cinzia Laganà “Inizio a 17 anni, a mollare gli ambiti di apprendimento istituzionale e a dedicarmi all’arte dell’attore.
Entro in una compagnia di terzo teatro, il Teatro Tascabile di Bergamo, che non mi insegna le basi, ma tutti i modi per fare teatro fuori dagli schemi. Pratico molto e mi formo come attrice, finchè il narcisismo degli attori inizia a starmi stretto. Organizzo, con altri amici insoddisfatti, un festival culturale che porta a Bergamo, tra gli altri, un gruppo di gitani del rajastan e un gruppo di teatro di avanguardia di Forlì, il Gruppo di Lavoro Masque Teatro. Alla fine del festival vago 10 giorni in giro per l’Europa con i gitani vivendo in un pullman camperizzato e mangiando per strada, poi mi trasferisco a Forlì e lavoro con i Masque per qualche anno, finchè non mi appassiono alla scenografia e inizio a costruire e produrre performance e video con diversi gruppi tra cui le Officine Schwartz. Dopo varie vicissitudini che mi vedono bloccata nella libera espressione artistica e vitale, ritorno a fare l’attrice, prima in occasione di performances con l’artista Claudio Fade Fadda, poi di nuovo a livello teatrale con il regista Simone Capula. Il resto è storia contemporanea: 2 spettacoli con il Collettivo Teatro No, che presto diventeranno radiodrammi e forse video, con il prezioso apporto di Claudio Papalia”.


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