Dopo anni di silenzio, i Violator tornano con “Chapel of the Sick”, primo singolo dall’album “Unholy Retribution” in uscita il 5 settembre 2025. Un attacco furioso che riafferma il dominio della band brasiliana nella scena thrash metal mondiale.
Il Brasile ha sempre dato i natali ad alcune delle più feroci espressioni del thrash metal mondiale, dai leggendari Sepultura ai più recenti rappresentanti della scena underground. Tra questi i Violator di Brasília occupano un posto di rilievo come una delle forze più pure e incontaminate del genere. Dopo anni di attesa la band è tornata a rompere il silenzio con “Chapel of the Sick”, primo singolo estratto dal loro nuovo album “Unholy Retribution”, previsto per il 5 settembre 2025 via Kill Again Records.
Un ritorno carico di vendetta
“Chapel of the Sick” rappresenta un assalto furioso di riff taglienti come rasoi e intenti velenosi, che stabilisce il tono per quello che promette di essere uno dei dischi thrash più intransigenti dell’anno”. Il brano non è solo il ritorno di una band cult, ma una dichiarazione di guerra contro l’indifferenza e l’ingiustizia del mondo contemporaneo.
Parte del ritornello di “Chapel of the Sick” rivela un tema fondamentale e inevitabile dell’album: il desiderio di vendetta dopo essere emersi dai tempi bui. In un certo senso si applica al contesto pandemico, all’incubo neo-fascista che ha devastato il Brasile e anche alla band stessa, che è rimasta in silenzio per diversi anni. Ma ciò che emerge dall’analisi più approfondita del testo è qualcosa di ancora più specifico e potente.
Una metafora di resistenza
Il significato di “Chapel of the Sick” va ben oltre il thrash metal tradizionale. Tuttavia, mentre i testi si dispiegano, ci rendiamo presto conto che il tema è molto più specifico: una chiara metafora per la resistenza palestinese. La band utilizza la propria musica come arma di denuncia sociale, trasformando il thrash in veicolo di protesta politica.
E che la “chapel of the sick” è lo stesso Stato di Israele, nella sua forma più assetata di sangue. Questa interpretazione politica si riflette anche nel video musicale, dove nella parte “mosh”, quando il riff evoca la batteria, emulano i crudeli bombardamenti sionisti (guarda il video qui sotto!), e poi quello che sentiamo è uno dei groove a doppio pedale più affascinanti del thrash metal nella memoria recente.
La potenza musicale dell’attacco
Dal punto di vista strettamente musicale “Chapel of the Sick” rappresenta i Violator al loro meglio. Musicalmente parlando, è anche una delle tracce più incisive. Le chitarre accumulano riff di tipica discendenza Slayer, sia nella forma che nel tono, con picking tagliente, power chord che forniscono al bridge le sue dinamiche specifiche – come “Chemical Warfare” – e furia totale dopo il ritornello.
Il suono della batteria, infatti, è uno dei punti di forza di “Unholy Retribution” nel suo complesso. Questa attenzione alla sezione ritmica dimostra la maturità tecnica raggiunta dalla band nel corso degli anni di silenzio, trasformando l’energia giovanile in potenza controllata ma devastante.
“Unholy Retribution”: un album di riaffermazione
“Unholy Retribution” non rappresenta una reinvenzione per i Violator, ma qualcosa di ancora più importante: una riaffermazione di tutto ciò che ha reso Violator una forza cult nell’underground globale. L’album è composto da otto tracce che promettono di ridefinire gli standard del thrash metal moderno:
Hang The Merchants Of Illusion
Cult Of Death
Persecution Personality
Destroy The Altar
The Evil Order
Chapel Of The Sick
Rot In Hell
Vengeance Storm
La storia dei Violator: dalle origini al culto
Per comprendere appieno l’importanza di questo ritorno è necessario ripercorrere la straordinaria storia dei Violator. La band è stata formata nel 2002 da quattro uomini che avevano l’obiettivo comune di fare musica che avrebbe aggiunto un nuovo strato moderno alla scena thrash metal già consolidata.
Il percorso della band è caratterizzato da una crescita costante e organica. Dopo una demo live dal vivo (Killer Instinct – 2002), un album compilation (Fast Food Thrash Metal), e molti concerti attraverso il Distrito Federal (Brasile) e le aree circostanti, i Violator hanno avuto l’opportunità di viaggiare ad Asuncion e suonare in Paraguay.
Il successo di “Chemical Assault”
Il vero breakthrough dei Violator è arrivato con “Chemical Assault” nel 2006. Dopo sei mesi di registrazione e editing agli studi Orbis a Brasília, la band è uscita con il primo album completo, Chemical Assault. L’uscita dell’album è stata anche il ritorno della formazione a due chitarre, dopo che Márcio Cambito si è unito alla band.
“Chemical Assault” è diventato rapidamente un classico del thrash metal moderno, guadagnando riconoscimenti internazionali e stabilendo i Violator come una delle forze più pure del genere. L’album ha dimostrato che il thrash metal poteva ancora essere rilevante e devastante nel nuovo millennio, ispirando una nuova generazione di band.
Il tour internazionale e il riconoscimento globale
Il successo discografico ha aperto ai Violator le porte del circuito internazionale. La band ha continuato a fare concerti in Brasile e in Sud America. Nel 2009 hanno avuto l’opportunità di suonare al True Thrash Fest in Giappone con Hirax, Fastkill, Abigail, Rose Rose, Riverge, Kings of Evil, Code Red, e Impaler.
Il tour europeo del 2010 ha consolidato ulteriormente la reputazione internazionale della band. Il gruppo ha fatto un tour in Europa nel Plunging Into Annihilation Euro Tour 2010 con i thrashers americani Fueled By Fire.
L’estetica e l’identità visiva
I Violator hanno sempre curato con particolare attenzione la propria immagine, creando un’estetica che richiama direttamente l’età d’oro del thrash metal. La musica dei quattro thrashers trasuda non conformità, velocità, estetica dagli anni ’80 e picking di chitarra in profusione.
Questa coerenza estetica non è mai stata superficiale, ma riflette un impegno totale verso i valori originali del thrash metal: Tutto a favore di un’ecatombe di stage dive e il cui lascito in studio ha due album completi, due EP, più demo e split con il meglio dell’underground mondiale.
La rroduzione e il sound di “Unholy Retribution”
La produzione di “Unholy Retribution” riflette la maturità tecnica raggiunta dalla band. La produzione abbina questa ferocia con un’identità sonora che è sia organica che chiara, ma non raffinata nel modo giusto: un mix grezzo dal sapore analogico che esalta ogni colpo di rullante e morso di chitarra senza sacrificare il vantaggio grintoso della band.
È un suono che si sente dal vivo, vivo e innegabilmente VIOLATOR. Questa scelta produttiva dimostra come la band abbia trovato il perfetto equilibrio tra chiarezza moderna e brutalità old-school.
Il video di “Chapel of the Sick”
Il video musicale di “Chapel of the Sick”, diretto da Arthur Vieira con editor e direttore della fotografia Gustavo Pastorino, rappresenta perfettamente l’estetica visiva della band. Il video non si limita a mostrare la performance, ma integra elementi narrativi che riflettono il messaggio politico del brano.
La scelta di utilizzare un immaginario visivo che richiama bombardamenti e distruzione non è casuale, ma parte integrante del messaggio che la band vuole comunicare attraverso la propria musica.
L’impatto nella scena thrash contemporanea
Con “Chapel of the Sick”, i Violator dimostrano che il thrash metal può ancora essere un veicolo potente per il messaggio politico e sociale. Liricamente, la band rimane fedele alla sua missione: confrontare l’ingiustizia, esporre la corruzione e gettare una luce dura sul marciume che fermenta sotto la superficie della società moderna.
Come una lettera d’intenti, “Chapel of the Sick” chiarisce che non si sono raffreddati, che certe cose sono non negoziabili, tra cui l’impegno irrevocabile verso il thrash.
L’eredità e il futuro
Questo è il disco che i fan dei primi Vio-lence, Kreator e Dark Angel stavano aspettando, un assalto thrash senza esclusione di colpi, profondamente radicato nella tradizione ma che esplode di urgenza contemporanea.
I Violator rappresentano una delle ultime autentiche espressioni del thrash metal puro, una band che ha scelto di rimanere fedele ai valori originali del genere piuttosto che inseguire mode passeggere. “Chapel of the Sick” è la dimostrazione che questa scelta paga, offrendo al pubblico un prodotto genuino e devastante.
Verso un nuovo capitolo
Con “Unholy Retribution” in arrivo il 5 settembre 2025, i Violator si preparano a scrivere un nuovo capitolo della loro leggendaria carriera. L’attesa è finita. La retribuzione è empia. E inizia ora.
“Chapel of the Sick” non è solo un singolo: è un manifesto, una dichiarazione di guerra contro l’indifferenza e un promemoria che il thrash metal, nelle mani giuste, può ancora scuotere il mondo. I Violator sono tornati, e sono più arrabbiati che mai.
“Chapel of the Sick” dei Violator è disponibile su tutte le piattaforme digitali. L’album “Unholy Retribution” sarà rilasciato il 5 settembre 2025 tramite Kill Again Records.
Gli Yellowcard tornano con "Take What You Want", terzo singolo estratto dall'atteso album "Better Days" in uscita il 10 ottobre 2025. Un brano che cattura l'energia delle sessioni in studio con Travis Barker e promette di riportare la band ai fasti di "Ocean Avenue". Dopo quasi un decennio di silenzio discografico, gli Yellowcard sono tornati a far battere il cuore di milioni di fan in tutto il mondo. "Take What […]
Utilizziamo una tecnologia chiamata "cookie" per essere sicuri che il sito sia carino e funzioni come si conviene: niente pubblicità o cose losche. Ti sta bene?
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.